Herbert List (1903-1975)

GERMANY. Picnic by the Baltic. 1930.

Herbert List (Amburgo, 1903 – Monaco, 1975), nasce in una famiglia di commercianti, inizia la sua carriera studiando letteratura e storia dell’arte e realizzando fotografie senza alcuna pretesa artistica. Ad Heidelberg assiste alle lezioni di Friedrich Gundolf che lo avvicina ai miti greci, al culto della giovinezza e all’estetismo di Stefan George.

Nel 1930, grazie all’incontro con Andreas Feininger (figlio di Lyonel Feininger e quindi praticamente cresciuto con il movimento Bauhaus) scopre la Rolleiflex. Sotto l’influenza degli artisti del movimento Bauhaus e del Surrealismo, List sviluppa presto un suo personale linguaggio visivo affine al Realismo Magico. Nascono le prime immagini di architetture e i notturni artistici, a tal punto dominati da ombre e forme astratte da far quasi dimenticare gli oggetti e le loro reali dimensioni.

Fotografie di ragazzi che fanno il bagno e lottano, ripresi con la tecnica della doppia esposizione, oppure addormentati, perche’ la magia evocata da Herbert List, il distacco delle cose dal tempo, trova nel sonno una corrispondenza poetica. List ruba scatti di modelli addormentati, sia per fissare in una immagine il loro essere fuori dal mondo, la loro presenza cosi’ naturalmente rilassata, sia per poter avvicinare degli sconosciuti senza correre il rischio di sentirsi chiedere una spiegazione.

List, omosessuale e per di piu’ sprovvisto di una prova che attesti la sua ‘purezza razziale’, nel 1936 si vede costretto ad abbandonare la Germania nazista. Privo di sostegni finanziari deve rapidamente trasformare il suo hobby in professione. Lavorando in seguito a Parigi e a Londra per “Harper’s Bazar”, rimane insoddisfatto delle sfide della fotografia di moda.

List, quindi, si concentra sul suo progetto Fotografia Metafisica realizzando nature morte simili ai dipinti di Max Ernst e Giorgio de Chirico.

Benché le sue fotografie appaiono in varie riviste, List e’ sempre alle prese con le difficoltà economiche anche dopo l’accordo con l’agenzia Black Star, che dal 1938 si occupa con scarso successo della loro vendita: “Con le vostre fotografie mi sento un po’ come se tentassi di vendere dei poemi lirici, il che e’ quasi impossibile”, scrive l’agente. Per risposta List formulerà riflessioni manifestando un’alta considerazione per il proprio lavoro e al tempo stesso un disinteresse per le questioni di ordine economico: ” In ogni cosa che faccio sono un dilettante, ciò significa che non cerco tanto di soddisfare requisiti dettati da altri, ma piuttosto quelli che io stesso mi pongo. Il fatto che Herbert List si considerasse un artista emerge con chiarezza da tutte le sue dichiarazioni sulla fotografia.

Con il passare del tempo si allontana dall’impressionismo e surrealismo, dalle nature morte e composizioni preparate in studio o prima ancora sulla spiaggia, in favore di una maggiore immediatezza della visione. Dichiara: “le immagini che ho percepito spontaneamente e con gioia, come se gia’ da tempo vivessero nel mio subconscio, nelle quali sono riuscito a catturare la magia come di sfuggita, erano molto piu’ forti di quelle che erano state composte con cura.”

Fino al 1941 trascorre molto tempo in Grecia viaggiando tra le isole e scattando fotografie per il libro tra antico e moderno (Luce sulla grecia). Immortalando gli antichi templi, le sculture e i paesaggi crea un diario fotografico della vita del Mediterraneo, che include le sue famose immagini di giovani uomini. Successivamente per sfuggire alla cattura dei Greci e per evitare di essere considerato un disertore dopo l’invasione dei tedeschi rientra in Germania a Monaco.

 

“L’essenza di una personalita’ puo’ essere colta nel tempo di una posa” Animato da questa convinzione di fondo List si dedica nella seconda parte della sua vita ai ritratti di personaggi famosi. Con gli occhi di un poeta, List fotografa anche i grandi artisti del suo tempo, da Picasso a Morandi, dalla Magnani alla Dietrich.

Il lavoro di List approda infine ad un approccio documentaristico che raggiunge il culmine con la collaborazione con Vittorio De Sica. Vagando per Napoli fotografa persone di ogni classe sociale e alla fine De Sica le intervista. Il risultato e’ un libro illustrato con immagini di impatto quasi cinematografico al confine tra la fotografia artistica e quella documentaria.

Dopo la guerra Herbert List incontra Robert Capa e decide di entrare a far parte dell’agenzia fotografica Magnum. Qui scopre la fotocamera 35mm e il suo lavoro diventa più spontaneo e viene influenzato dal suo collega della Magnum, Henri Cartier-Bresson, e dal Neo-Realismo Italiano. Ancora oggi le sue immagini si possono trovare nelle maggiori collezioni fotografiche del mondo.

Negli anni 60 List interrompe il lavoro di fotografo e si dedica sempre piu’ intensamente alla raccolta di disegni italiani, sopprattutto di stile manierista.

Muore a Monaco il 4 aprile 1975.

Wolfgang Hildesheimer, che conobbe il fotografo negli anni della sua maturita’, scrive: “List non e’ un uomo d’azione, e’ un contemplativo che si e’ concesso il privilegio di scegliere le cose con cui avere a che fare. Il disonore che grava potenzialmente su un simile atteggiamento, da alcuni definito elitario e da alcuni parassita, viene da lui affrontato con innata nonchalance”

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